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DIGA DEL GLENO

Fotografie di Gianfranco Melocchi

Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza di trekking alla diga del Gleno, un luogo affascinante e misterioso nella Val di Scalve, in provincia di Bergamo. La diga del Gleno è una delle più famose opere ingegneristiche fallite della storia italiana: costruita tra il 1916 e il 1923 per produrre energia idroelettrica, crollò il 1° dicembre 1923 a causa di gravi errori progettuali e di materiali scadenti, provocando una catastrofe che uccise più di 350 persone e devastò diversi paesi della valle .

La diga era lunga 260 metri e alta 52 metri, e avrebbe dovuto contenere sei milioni di metri cubi d’acqua in un lago artificiale alimentato dai torrenti Povo e Nembo. Era l’unico esempio al mondo di diga mista a gravità e ad archi multipli, ma la sua struttura era instabile e mal costruita: le arcate non erano appoggiate sulla roccia ma sul tampone a gravità, e il calcestruzzo usato era di pessima qualità. Quando la diga si ruppe, una massa d’acqua di 4,5 milioni di metri cubi si riversò nella valle con una forza devastante, travolgendo case, ponti, centrali elettriche e persone.

Oggi la diga del Gleno è un monumento alla memoria delle vittime e un’attrazione turistica per gli amanti della natura e della storia. Si può raggiungere con una passeggiata di circa un’ora partendo dal parcheggio di Dezzolo, una frazione di Vilminore di Scalve. Il sentiero è ben segnalato dal CAI con il numero 411 e non presenta difficoltà particolari. Si attraversa un bel bosco di abeti e si arriva ad un tratto spettacolare scavato nella roccia a strapiombo sulla valle. Da qui si vede già la diga, che appare come una ferita bianca nel verde del paesaggio.

Arrivati alla diga si può ammirare da vicino il suo aspetto imponente e decadente: le arcate sono ancora in piedi ma mostrano crepe e buchi, mentre il resto della struttura è crollato a valle. Dietro la diga c’è ancora il laghetto artificiale, che ha un colore verde smeraldo e ospita alcune specie di pesci. Si può fare il giro del lago seguendo un sentiero che passa accanto ai resti delle tubazioni e delle centrali elettriche. Il panorama è suggestivo e contrastante: da una parte la bellezza della natura, dall’altra la tragedia della storia.

Il trekking alla diga del Gleno è stato per me un’esperienza molto interessante e coinvolgente: ho potuto scoprire un luogo ricco di fascino e di testimonianze del passato, ma anche riflettere sulle conseguenze delle scelte umane sull’ambiente. Vi consiglio di visitare questo posto se vi trovate in Val di Scalve o nelle vicinanze: ne vale davvero la pena!